L’àgave, pianta ornamentale dalle proprietà eccezionali

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L’àgave è una pianta grassa, succulenta, il cui nome gli venne dato, nel XVIII secolo, dal botanico e naturalista svedese Carl Nilsson Linnaeus (1707 – 1778), meglio conosciuto come Linneo, il padre della classificazione scientifica degli organismi viventi.

Conosciuta anche come pianta dei cento anni, l’àgave fu importata in Europa dagli spagnoli dall’America centro-settentrionale.

Si presenta come una pianta perenne con le foglie distribuite a rosetta attorno al breve fusto. Le foglie carnose, il cui colore varia dal verde-grigio (nei climi caldi) al verde azzurro (nei climi freddi), a volte anche con striature gialle longitudinali marginali, sono ricche di molte fibre (dette sisal)  molto resistenti alla trazione e all’usura che, in Sicilia, venivano usate per fabbricare le corde. Presso le Latomie di Siracusa, esattamente nella Latomia del Paradiso nei pressi del più famoso Orecchio di Dionisio, infatti, esiste la grotta dei Cordari, utilizzata appunto dagli artigiani che fabbricano corde di àgave. Le fibre, oltre le corde hanno molti altri usi, tra cui la fabbricazione dello spago, della carta, della stoffa, di tappeti e di rivestimenti vari.

Ritornando alla descrizione della pianta, sulla sommità di ogni foglia e anche lungo i margini sono presenti spine. Quando fiorisce con una bellissima infiorescenza alla sommità di un ramo fiorifero, detta candelabro, la pianta muore. Si dice che questo avvenga dopo cento anni.

Bisogna fare attenzione, tagliando le foglie dell’àgave, a non fare venire a contatto con la pelle il succo fogliare che può causare una forte dermatite vescicolare con intenso prurito, il quale può durare diversi giorni e che può ripresentarsi anche entro un anno dal primo evento. L’irritazione è causata da una sostanza altamente urticante avente una struttura chimica steroidea, l’ecogenina, usata nell’industria farmaceutica per la produzione degli ormoni steroidi (v. foto: sono composti chimici naturali la cui molecola contiene il sistema tetraciclico del ciclopentanoperidrofenantrene), come gli steroli, gli ormoni sessuali, gli acidi biliari, il colesterolo, ecc. . L’irritazione si cura con una pomata cortisonica. Di contro, l’agave ha anche “proprietà farmacologiche: la tintura di foglie fresche è diuretica e depurativa mentre l’infuso di foglie secche è usato come collirio antinfiammatorio”. In Messico, il liquido zuccherino – detto aguamiel o acqua di miele -, estratto dalla pianta, si fa fermentare con il lievito Saccharomyces cerevisiae (lo stesso lievito che fa avvenire la fermentazione alcolica sia per il pane che per il vino) per produrre una bevanda alcolica, chiamata pulque, di gradazione che varia da 7° al 18°, che sarebbe l’ixtac octli (liquore bianco), che dagli Atzechi (popolo indigeno dell’America Centrale) era considerata bevanda sacra.

Francesco Giuliano

 


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Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).