Scrivere un libro per me è vivere. Sono semplicemente nato per scrivere. E quando non scrivo, mi sento come una macchina con le ruote che girano a vuoto nella neve.
Philip Roth
George Luis Borges ricorda che nel 1841, con I demoni della rue Morgue, lo scrittore Edgar Allan Poe introdusse un topos duraturo della letteratura poliziesca: l’omicidio nella camera chiusa, «nella quale nessuno è entrato e dalla quale nessuno è uscito».
Il romanzo Moby Dick di Herman Melville è stato pubblicato nel 1951 e non ha avuto successo perché non ha venduto niente quando uscì e soprattutto non ha venduto per molti anni. Un libro capitale per l’umanità che è stato riscoperto nel Novecento.
Federigo Tozzi, scrittore e poeta senese autodidatta, è vissuto tra la fine dell’Ottocento e negli anni Venti del secolo scorso. A lungo trascurato è oggi considerato uno dei più importanti narratori della sua epoca. Ha scritto tra l’altro Tre croci romanzo piscologico, aspro e tagliente ambientato a Siena all’inizio del Novecento. L’autore racconta una storia familiare di inerzia e di inettitudine di fronte ad un disastro economico e morale.
Nel 1957 il romanzo Il dottor Zivago di Boris Pasternak riuscì avventurosamente ad arrivare in Occidente, procurando nel 1958 il Premio Nobel all’autore russo.
Per Pier Paolo Pasolini il più bel personaggio dei Promessi sposi è Renzo (che è una proiezione nostalgica del Manzoni, il simbolo della salute e dell’integrità), insieme a Don Abbondio e Geltrude (la peccatrice); il poeta di Casarsa considera orribili il Cardinal Borromeo, l’Innominato, Fra Cristoforo e Lucia.
Melania Mazzucco nel suo libro Vita, il racconto di Diamante (suo nonno) ricorda il viaggio dalla natia Minturno all’America. Una storia d’amore e di traversie che è anche un affresco dell’emigrazione italiana, a partire dalla fine dell’Ottocento; uno dei tanti viaggi che hanno portato gli italiani nel continente americano e il loro difficile inserimento nella società americana. In quel tempo gli Stati Uniti, in particolare, nazione giovane piena di “opportunità”, aveva bisogno di braccia sane e forti. La scrittrice ha studiato gli archivi della comunità italiana di New York, per ricreare nel romanzo la quotidianità, le leggende, la malavita, le feste, l’isolamento della famiglie le lotte e le rivalità degli italiani con gli immigrati degli altri paesi.
Andrea Zanzotto, ex direttore didattico, l’insegnante e pedagogo di Pieve di Soligo, è senza ombra di dubbio il maggior poeta italiano della seconda metà del Novecento, il più internazionale dei poeti italiani. Dopo Ungaretti e Montale, e ancor più di Pier Paolo Pasolini ha incarnato l’idea della poesia come dispersione del senso, e insieme radicamento in una lingua, in un dialetto e soprattutto in un territorio.
Nel 1977 lo scrittore e critico Serge Doubrovsky coniò il termine autofiction per indicare la mescolanza di autobiografia e finzione. L’espressione viene utilizzata per definire un filone del romanzo contemporaneo, come ad esempio Il bambino che sognava la fine del mondo di Antonio Scurati, in cui il protagonista coincide con l’autore. Scurati lo fa mescolando non solo realtà e finzione, ma anche saggio e narrazione, usando materiali di varia provenienza, compresi i suoi articoli su “La Stampa”. Il romanzo davvero originale e intrigante è una prova narrativa di livello.
Philip Roth nato nel 1933 negli Staiti Uniti, a Netwatk nel New Jersey e morto a maggio del 2018 a Manhattan, New York, ha scritto numerosi romanzi e racconti da sui sono stati tratti vari film. Il suo libro Indignation è stato considerato da alcuni critici uno dei suoi migliori ambientato ai tempi della guerra in Corea ed ha per protagonista un uomo, caduto in quel conflitto, che si rivolge ai lettori dalla sua tomba.
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