Il Consiglio comunale di Sabaudia, nei giorni scorsi, ha definitivamente approvato il progetto di finanza presentato da Hera per l’illuminazione pubblica: un progetto completo che contiene la manutenzione, la riparazione di ogni guasto, l’ampliamento dell’impianto, oltre alla sostituzione dei quadri elettrici e di tutte le lampade con tecnologia LED. Tutto senza alcun aumento rispetto al canone esistente, che è di 550.000 € + IVA.

Sul tema, ecco le riflessioni della segreteria politica del sindaco di Sabaudia, Giada Gervasi, espresse in una nota stampa diffusa nella serata di ieri.

“Una riqualificazione totale che permetterà di avere un’illuminazione pubblica più efficiente ed in linea con le ultime tecnologie adeguate al cosiddetto Green New Deal europeo, cioè il nuovo corso ecologico che, in accordo con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU, garantirà uno sviluppo sostenibile.
La società Hera Luce è tra i principali operatori italiani nel settore dell’illuminazione pubblica, con oltre 500 mila punti luce gestiti in tutta Italia e, quindi, la scelta dell’Amministrazione si inserisce in una vera e propria rivoluzione che interessa tutto il territorio italiano, destinata a migliorare l’illuminazione delle nostre città non solo dal punto di vista della migliore visibilità, ma anche per le elevate possibilità di risparmio sui consumi energetici.

Alcuni hanno sollevato perplessità rispetto al vincolo di 20 anni che sarà presente nel bando di gara, ma davvero facciamo fatica a comprenderne i motivi: molti Comuni vicini, preferendo la soluzione offerta dalla Consip, che prevede un vincolo di soli 9 anni, si trovano poi nella necessità di dover finanziare ogni intervento straordinario non compreso o compreso solo in un limite massimo del 10%!

Perché continuare così? Una manutenzione “tutto incluso” eviterà al Comune di trovarsi nella situazione di dover moltiplicare gli incarichi per i guasti che in un impianto relativamente obsoleto inevitabilmente accadono, con un risparmio economico non indifferente. Perché, ricordiamolo, i cavidotti e gli stessi cavi di alimentazione dell’impianto attuale sono relativamente vecchi! Quindi perché rischiare di dover subito spendere altri soldi per fare fronte a queste spese straordinarie, quando si può includerle nel contratto? Inoltre, i dati tecnici evidenziano come la durata di una lampada a LED sia in media di oltre 11 anni per 24 ore al giorno (fonte ENEA) e questo, nei 20 anni previsti, significherà la sostituzione completa delle lampade prima della scadenza del contratto.

I no pretestuosi che si sono alzati sia da parte dell’opposizione, sia da parte di alcune associazioni, ci parlano solo di pregiudizi politici, non indirizzati ad una migliore gestione o ad una proposta più vantaggiosa! Sabaudia ha un impianto logoro, con quadri elettrici obsoleti, cavi e lampade ormai vecchie, eppure aver approvato un progetto che prevederà la riqualificazione dell’intero impianto di illuminazione, allo stesso prezzo di quanto si paga attualmente, non va bene! Perché?
Velatamente, ma neanche troppo, si grida ad interessi nascosti dell’attuale amministrazione, ma con i dati tecnici ed economici alla mano, viene da pensare che gli interessi siano altrove…

Nel territorio di Sabaudia vi sono attualmente più di 3.800 punti luce pubblici che verranno completamente ammodernati sotto ogni punto di vista. È bene ricordare che Hera Luce ha presentato una proposta e che, come prevede la legge, ora il progetto sarà oggetto di un bando ed ovviamente di una gara pubblica, a cui potranno partecipare i vari operatori del settore, i quali potrebbero presentare ulteriori potenziamenti per migliorare l’offerta, come l’installazione di nuovi punti luce o una diminuzione del canone annuo.
Siamo così certi che questa scelta dall’Amministrazione sia una soluzione pessima come viene descritta da chi non ha altre frecce al proprio arco?

Noi continuiamo a pensare che programmare e progettare sia l’unica cosa avveduta che un’Amministrazione possa fare. Il progetto di Hera Luce rappresenta un cambio totale per il territorio e si muove nell’interesse dell’intera collettività; avversarlo senza proporre una progettualità alternativa e valida vuol dire non avere visione del futuro ed accontentarsi di guardare solo al proprio orticello da curare”.

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