Domani Sabaudia sarà “Citta” a tutti gli effetti. L’ultimo tassello al mosaico dell’ufficialità del titolo sarà la presa d’atto che il Consiglio Comunale, riunito in seduta straordinaria, sancirà alle ore 19,00 di domani in Piazza del Comune. Come si ricorderà, l’ambita onorificenza fu conferita lo scorso mese di giugno con un documento a firma del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, su proposta del Ministro dell’Interno Luciana Lomorgese. Un riconoscimento con il quale il primo cittadino italiano ravvede nel comune pontino un’importanza storica, architettonica, culturale e artistica particolare, tale da farne l’emblema di un territorio che ha saputo riscattarsi nel tempo, spodestando il contesto malarico e paludoso per iniziare, nei primi anni Trenta, un percorso virtuoso di insediamento demografico e di urbanizzazione, arrivando a definire nel contempo un assetto sociale, economico e culturale degno di nota.
Il Consiglio Comunale verrà aperto dall’Inno d’Italia e dall’Inno alla Gioia, eseguiti dalla Banda Musicale del Comando Artiglieria Controaerei di Sabaudia, diretta dal Maresciallo Pasquale Casertano.
A conclusione dell’Assemblea si terrà la cerimonia del cambio del Gonfalone, della Bandiera della Città di Sabaudia e della fascia tricolore del Sindaco. Il Gonfalone e la Bandiera, adottati precedentemente, entreranno a far parte dell’archivio storico di Sabaudia e verranno esposti presso il centro di documentazione “A.Mazzoni”.
A seguire, in considerazione dell’alto momento istituzionale e in virtù del senso di comunità che permea la città, l’Amministrazione conferirà un riconoscimento simbolico a quanti hanno offerto il proprio contributo nella gestione del problema che ha coinvolto le scuole del territorio per grande parte dell’anno scolastico 2019/2020. Il momento, all’insegna di coesione e spiccata solidarietà, sarà introdotto da altri due brani eseguiti sempre dalla Banda dell’Artiglieria: Ischia Marcia Brillante del Maestro Michele Lufrano e Otto e mezzo, dall’omonimo film di Federico Fellini, del Maestro Nino Rota.


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