greenpass
Unrecognizable young woman showing on her smartphone screen a certificate of immunity against Covid19. Concept of travel and health protocols during the corona virus pandemic.

LAZIO – “L’automatica sospensione dal lavoro e dalla retribuzione e la mancata adibizione del personale scolastico ad altre e diverse mansioni è correttamente e razionalmente giustificabile alla luce della tipicità delle mansioni del personale scolastico, specie di quello docente”. Con questa sentenza il Tar del Lazio chiude, forse in maniera definitiva, la questione relativa a quei docenti sospesi e senza stipendio che non si sono ancora vaccinati.

Il diritto del personale scolastico a non vaccinarsi, “in disparte la questione della dubbia configurazione come diritto alla salute, non ha valenza assoluta né può essere inteso come intangibile – si legge nel dispositivo della terza Sezione bis del Tar del Lazio – avuto presente che deve essere razionalmente correlato e contemperato con gli altri fondamentali, essenziali e poziori interessi pubblici, quali quello attinente alla salute pubblica a circoscrivere l’estendersi della pandemia e a quello di assicurare il regolare svolgimento dell’essenziale servizio pubblico della scuola in presenza».

«In ogni caso – sottolineano ancora i giudici – il predetto diritto è riconosciuto dal legislatore il quale prevede in via alternativa la produzione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus Sars-Cov 2». La presentazione del risultato, in alternativa al green pass obbligatorio dal primo di settembre,«in sostituzione del certificato comprovante l’avvenuta gratuita vaccinazione costituisce una facoltà rispettosa del diritto del docente a non sottoporsi a vaccinazione ed è stata prevista nell’esclusivo interesse di quest’ultimo, e – concludono i togati -, conseguentemente, ad una sommaria delibazione, non appare irrazionale che il costo del tampone venga a gravare sul docente che voglia beneficiare di tale alternativa».

Per il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, ascoltato dai colleghi del Corriere della Sera: “Si tratta di una decisione esemplare in quanto riafferma alcuni basilari principi della convivenza democratica”.

“Ritengo particolarmente condivisibili le parole dei giudici secondo cui l’automatica sospensione dal lavoro e dalla retribuzione e la mancata adibizione del personale scolastico ad altre e diverse mansioni è correttamente e razionalmente giustificabile alla luce della tipicità delle mansioni del personale scolastico, specie di quello docente”.


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