Nuove argomentazioni sul settore dell’economia in genere. Proseguiamo con le relative domande su tale settore.

Le cronache ci riportano di continui furti di rame. Ma, oltre al valore che se ne può ricavare, vi è qualche altro interesse…?

Indubbiamente vi è pur un aspetto industriale riguardo vari metalli e in particolare platino, palladio, rame, rodio. E’ il rodio un metallo ambito e più caro anche dell’oro. Ne fa testo l’industria automobilistica che ne assorbe, e quindi utilizza, circa l’ottanta per cento della produzione estrattiva.

Il petrolio, l’oro e i diamanti, di cui il Venezuela ha una buona potenzialità, può mettere in difficoltà l’economia di altre nazioni?

E’ vero che il Venezuela con i suoi 300 miliardi circa di greggio sia la prima riserva del mondo, seguita dall’Arabia Saudita con ca. 270 miliardi. Forte di tale dato il Presidente Venezuelano Nicolas Maduro pensava di proporre un PETRO (criptomoneta) da opporre all’egemonia del Dollaro Americano. Ma tale progetto, anche per la difficoltà di altri approvvigionamenti sui mercati internazionali, non poteva che essere carente e pur pericoloso.

Nello scorso ottobre si è svolto in Indonesia il famoso Meeting del Fondo Monetario Internazionale: cosa ne è emerso?

Le grandi Banche internazionali sono tornate a concedere credito e senza, apparentemente, momenti di preoccupazione. In negativo si registra negli Stati Uniti, in Germania e Giappone un livello di disoccupazione vicino al 2008. Alle porte vi è, però, una probabile recessione finanziaria. I contrasti USA e Cina creano di riflesso incertezze e/o instabilità. Il Dollaro andrà in crescita mentre l’Europa sarà asfittica e disomogenea e, poi, il problema Brexit del Regno Unito.

Un problema non solo italiano e pur di altre nazioni: pensionati che si trasferiscono altrove a causa della precarietà finanziaria.

E’ questo il fenomeno della ‘delocalizzazione della vecchiaia’ – un fenomeno socioeconomico iniziato negli Stati Uniti. Pensionati dell’Europa del Nord (Olanda, Svezia, Norvegia, Regno Unito ed ora anche l’Italia), oltre ad un clima fisico più gradevole sono attratti dal minor aggravio economico. Spagna, Portogallo e pur Grecia sono parte di paradiso per chi non gode di una pensione vivibile.

E’ il decimo anno del BIT COIN, quali effetti si denotano?

Tre periodi si possono prendere in esame: dal 2008 al 2011 le prime transazioni; dal 2012 al 2015 nasce il primo exchange mondiale; dal 2016 al 2018 diventa un ‘asset class’ (classe di investimenti finanziari) non regolamentato e su cui investire. L’eccesso di volatilità è il principale deterrente.

Un’analisi globale di questo 2018.

Dal punto di vista finanziario lo scenario non è da considerarsi positivo. Le contrazioni che si registrano, pensiamo all’americano che in tre mesi è passato dai 3.000 punti ai 2.400 e con un picco discendente che può toccare i 2.100; il ‘Nasdaq 100’ dai 7.600 ai 6.000. Non sono certo dati confortanti per un 2019, se vi aggiungiamo pur Amazon, da 2.000$ a 1.400$, Apple da 230 a 150. In tale situazione chi non sembra risentirne affatto è l’oro, che mantiene il proprio andamento. Per quanto attiene l’Europa, nel secondo semestre del 2018, presenta un calo del 20% ca.

Abbiamo, con queste argomentazioni, chiusa la seconda parte del 2018 con uno scenario per il 2019 che non presenta – al momento – dati un poco rassicuranti.
Alla ripresa con l’anno nuovo faremo un’analisi di come risponderanno i mercati azionari.
Un Cordiale saluto a tutti i lettori.
A cura di Eugenio Benetazzo (Latina)


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