LIVORNO – Il progetto del nuovo Porto Turistico era atteso da anni e rappresenta una svolta per lo sviluppo e il recupero del lungomare cittadino in chiave turistica a fronte del raddoppio del porto industriale a nord della città con la nuova Darsena Europa. Il nuovo porto turistico sorgerà nel bacino dell’antico Porto Mediceo, e il progetto è stato studiato in collaborazione con il cantiere di maxi yacht Azimut Benetti e il Comune di Livorno, lo studio di architettura che lo ha disegnato è Archea Associati con sede a Firenze. Ma sono state prese in considerazione le giuste valutazioni storiche e archeologiche per salvaguardare le antiche strutture del Porto Mediceo? A porsi questo interrogativo è Giovanni Santucci, 38 anni fiorentino, ricercatore universitario e storico dell’architettura del rinascimentale presso l’università di Pisa, autore del saggio Robert Dudley “inventore” del porto di Livorno: realtà e mito di un’affermazione” e di varie conferenze e seminari sul tema dell’architettura dell’antico scalo livornese.
“Si tratta di un’operazione altamente speculativa – attacca Santucci – ci sarà da vedere cosa dirà la Sovrintendenza ai beni culturali sul problema di determinati interventi che andranno a cancellare alcune testimonianze storiche”. A rischiare sono l’antica sponda dell’Andana degli Anelli, le mura del Porto Mediceo, le testimonianze dei vecchi ormeggi, gli anelli in ferro, le bitte di marmo e la scalinata circolare di epoca lorenese: “Per quanto si vede nel rendering è stato predisposto un allargamento molto significativo delle banchine delle Andane degli Anelli e delle Ancore. Si parla di sette metri di cemento che andranno a cancellare le strutture storiche superstiti, e a nascondere dal mare un lungo tratto delle mura antiche”. Nella zona sono previsti due bar, un ristorante, baracchine e un parcheggio multipiano: “Un impatto molto significativo che attende un riscontro da parte della Sovrintendenza, ci sarà da vedere se davvero i lavori inizieranno entro Aprile e sarà mantenuto il concordato tra Comune e Azimut. Sul progetto purtroppo c’è sempre stato molto interesse per i posti delle barchette e poco per le strutture storiche”. Lo waterfront livornese si prospetta in futuro con lo sviluppo a nord con la Darsena Europa e il lungomare cittadino in chiave turistica: “Livorno ha già subito enormi perdite a livello architettonico a causa dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, ciò che resta delle antiche aree portuali con questo nuovo progetto andranno perdute, sarebbe necessario anche dare più attenzione alla Torre del Marzocco oggi non più raggiungibile. Anche la nuova Darsena Europa avrà un impatto enorme sul litorale costiero, sarebbe il caso di operare con più attenzione per quanto riguarda i piani strutturali ed evitare operazioni occasionali”.
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