LATINA- I libri vanno letti più volte, consiglia Seneca, tornare a leggerli prima dei nuovi per scoprire che in quelli trovi quel che cerchi, insomma, i classici. Col suo ultimo CD Mina ha fatto un’operazione che,per carità,sarà pure commerciale,ma assolutamente esemplare per aver riletto un classico della canzone e musica italiane,Lucio Battisti, un “Paradiso” perduto e magnificamente ritrovato ( alla Milton e Proust!)). Riascoltare brani da lei proposti negli anni ’80-’90 (Minacantalucio, Mazzini canta Battisti) si prova un’emozione nuova,la stessa che si prova nel leggere un Codice cioè un manoscritto o testo antico .-l’originale- Mina continua a stupire non solo per la voce,soprattutto,per l’intelligenza delle scelte,per portare e conservare in sé la buona, inconfondibile tradizione della canzone-musica italiana sfidando le mode e i gusti, spesso insignificanti o osceni, di avventurieri imposti come talenti dai media, osannati dai fans dell’ultim’ora. Largo ai giovani, d’accordo,a patto che si salvaguardi il reciproco rispetto tra giovani e vecchi, la sempre saggia dialettica tra passato (la vecchiaia=esperienza) e presente (la giovinezza). E’ come per gli insegnanti che devono capire quando è giunto il momento di smettere d’insegnare fermo restando che è triste il dover constatare da parte loro di non avere più il diritto di dare consigli.
“Che talento straordinario, che dono raro quello di essere capiti da tutti e da tutti essere amati proprio per quello che realmente si è. Sei stato il più geniale nel realizzare il miracolo che ci fa sentire tutti della stessa materia,che ci fa cantare tutti insieme con le lacrime agli occhi”: così Mina, una “maestra”, al giovane Battisti, in una lettera (1998)
.A tutti voi, per Santo Stefano in “Paradiso” con Mina! (gmaul)
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