Presentazione ufficiale per Guarducci: “Livorno merita di meglio”

Il neo candidato del centrodestra cita Oriana Fallaci e il suo libro "Un cappello pieno di ciliegie"

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LIVORNO – Arriva il giorno dell’investitura ufficiale del candidato sindaco del centrodestra per le prossime elezioni amministrative a giugno. L’ex capo cronista per trentatré anni a Il Tirreno Alessandro Guarducci apre le presentazioni citando le parole di Oriana Fallaci, alla quale l’amministrazione Salvetti ha negato l’intitolazione di una via, contenute nel suo libro “Un cappello pieno di ciliegie” dedicate alla Livorno “in grande” come recita la nuova lista elettorale, quella del 700 e delle eccellenze a livello artistico, intellettuale, turistico e mercantile: “Serve più orgoglio per la nostra identità che ha dato i natali a personaggi speciali, eccellenze mondiali a tutti i livelli”. Segue un minuto di silenzio celebrato per il Giorno della Memoria: “Una memoria importante e condivisa per una città come Livorno che ha una comunità ebraica molto importante”. La candidatura di Guarducci è appoggiata dal senatore bolognese di Fratelli d’Italia Marco Lisei, dall’eurodeputata della Lega Susanna Ceccardi e da Chiara Tenerini di Fratelli d’Italia, presenti in sala al suo fianco, mentre in platea siedono i dirigenti livornesi Romiti, Ghiozzi e Perini. In dubbio le trattative con Italia Viva e Azione per entrare nella lista.

“Questa città merita di meglio – attacca a presentare il programma il neo candidato – più sicurezza, difesa della famiglia, lotta al degrado e soprattutto più lavoro. Bisogna riaffermare a livello politico il principio dell’alternanza, la cui assenza a portato a dare per scontata questa cappa di rassegnazione”. Defiscalizzazione per le imprese locali, abbassamento della Tari per i cittadini, potenziamento delle infrastrutture legate al porto, ferrovia e autostrada tirrenica. Porto, industria, commercio, terziario e turismo, dovranno essere analizzati da un tavolo programmatico in grado di riunirsi almeno una volta al mese. Per il porto e l’Autorità Portuale servirà un assessore al mare e non un assessorato riservato. Il nuovo assessore dovrà aprirsi a tutta la costa della Provincia. Guarducci snocciola I punti programmatici davanti alla platea dell’Hotel Palazzo: “Il cittadino livornese è stato per troppo tempo trattato come un suddito, basta pensare ad esempio alla vicenda del Cubone. Bisogna uscire dallo stigma di Livorno considerata “area in crisi complessa” perché se ci si vuole rimanere strutturalmente aspettando che da Roma facciano qualcosa, si perdono solo occasioni per i nostri imprenditori”. Ce n’è anche per il degrado e la sicurezza del centro città e una battuta sulla palladiana di via Grande: “La città è buia, trasandata e dimenticata, via Grande va cambiata totalmente ed è lo specchio della mediocrità della Livorno decaduta. Tutta la palladiana lato porto presenta parti integre e potrebbe essere recuperata dai nostri artigiani. Perché spendere ancora soldi? Le zone di palladiana ammalorate potrebbero essere sostituite. In nome del passaggio di servitù privata dei portici sono stati fatti dei rattoppi di cemento, malta e asfalto invece. Purtroppo non c’è volontà di migliorare”. Forti dubbi anche sull’operazione Uffizi a Mare alle Terme del Corallo e sulla cultura: “Le opere degli Uffizi sono già fuori di Firenze e a Livorno non ne vediamo neanche l’ombra”. Anche la politica dell’economia del turismo nel mirino e infine la scelta della candidatura: “Perché mi sono candidato per il centrodestra? Non ho avuto nessuna proposta dagli amici del Pd che sanno che ho le mie idee e che voglio cambiare un sistema che ha creato una cappa su Livorno”.


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Divento giornalista pubblicista nel 2012 lavorando per Il Tirreno per quattro anni e mezzo nella redazione della cronaca di Livorno, in seguito faccio varie esperienze personali sempre volte ad accrescere la mia esperienza professionale. Ho collaborato con più di un giornale on line, guidandone alcuni, ho lavorato come addetto stampa nel campo della politica, dello sport e dello spettacolo, attualmente affianco la professione giornalistica a quella di scrittore.