“Sorry We Missed You”, un film che fa vivere il dramma dei personaggi empaticamente senza soluzione di continuità

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Titolo: Sorry We Missed You

Regia: Ken Loach

Sceneggiatura: Paul Laverty, Ken Loach

Musiche: George Fenton

Produzione Paese: UK, Belgio, Francia, 2019

Cast: Kris Hitchen, Debbie Honeywood, Rhys Stone, Katie Proctor, Ross Brewster, Charlie Richmond, […]

L’ottantatreenne regista Ken Loach descrive, ancora una volta con profondo acume e accurato ed estremo realismo e con un linguaggio semplice ma efficace, in Sorry We Missed You, la storia di una modesta famiglia inglese che può essere la storia di qualunque famiglia europea in condizioni miserabili. Si tratta della modesta famiglia Turner, composta dal marito Ricky (Kris Hitchen), dalla moglie Abbie (Debbie Honeywood) e dai loro due figli, l’adolescente Seb (Rhys Stone) e la fanciulla Liza Jane (Katie Proctor), che dopo la crisi finanziaria del 2008 – quella crisi finanziaria che partendo dagli Stati Uniti ha reso precari o dal rapporto lavorativo fluido buona parte dei lavoratori europei -, si trova in grosse difficoltà economiche.

Ricky, autotrasportatore, e Abbie, badante, nel brevissimo tempo quotidiano che gli rimane a disposizione, cercano di accudire i loro figli nel migliore dei modi e di farli studiare con enormi sacrifici e continue rinunce, a discapito anche del proprio benessere psico-fisico e di quello dell’intera famiglia (È la mia serata con la famiglia, quindi no, non lo faccio! E ascoltami bene, nessuno tocca la mia famiglia! – erompe Abbie nei confronti della sua direttrice), facendo qualunque lavoro che possa contribuire a fare andare avanti la famiglia.

Io ho fatto tutto: il muratore, l’idraulico, il giardiniere … tutto! Vorrei lavorare in proprio ora, essere il mio capo!  – dice Ricky al suo nuovo datore di lavoro Maloney (Ross Brewster), diventando così un lavoratore autonomo, un trasportatore freelance, cioè un libero trasportatore che lavora per un’azienda di commercio elettronico senza avere nessun rapporto contrattuale di dipendenza ma avere soltanto degli obblighi categorici da rispettare in modo intransigente. Per fare questo Ricky è costretto a vendere l’auto della moglie per acquistare un furgone, anche se quell’auto alla moglie serviva per la sua attività di badante itinerante.

Sorry We Missed You è un film sobrio nel contenuto e penetrante nell’effetto, dove il regista Ken Loach non allevia né la commozione né lo sdegno, anzi li esalta in modo intensamente realistico; e dove egli descrive questa storia, una storia di amore e di privazione della libertà con cui rende lo spettatore ad essere testimone oculare e compartecipe di una situazione sociale reale dai connotati molto tristi e assai disumani; e dove anche evidenzia, in tal modo e implicitamente, la necessità di un nuovo e necessario equilibrio internazionale che instauri la libertà già repressa e le adeguate condizioni per potere fare esprimere a ogni persona senza impedimenti il proprio sentimento d’amore nei confronti dei propri cari e di se stessi; e ancora dove fa emergere, nel contempo, il dramma di Ricky, un uomo ansioso e smanioso, che cerca inutilmente come Sisifo di raggiungere la sua vetta, e di Abbie, una donna dolce e premurosa, che cerca di trasferire con garbo serenità e dolcezza a tutti, ambedue combattuti tra il bisogno di lavorare e l’amore per se stessi e la loro famiglia; e dove infine fa cogliere non dichiaratamente ma con i fatti oggettivi l’ingabbiamento in cui molti lavoratori oggi si trovano e che non permette soluzioni in un tempo breve.

Il film, presentato in anteprima il 16 maggio 2019 al Festival del Cinema di Cannes 2019, ha vinto il Premio del pubblico per il miglior film europeo al Festival Internazionale del Cinema di San Sebastian 2019 e due nomination al British Independent Film Awards 2019.

Filmografia

Poor Crow (1967), Kes (1969), Family Life (1971), Black Jack (1979), The Gamekeeper (1980), Uno sgaurdo, un sorriso (1981), Fatherland (1986), L’agenda nascosta (1990), Riff-Raff – Meglio perderli che trovarli (1991), Piovono pietre (1993), Ladybird Ladybird, Terra e libertà (1995), La canzone di Carla (1996), My Name is Joe (1998), Bread and Roses (2000), Paul, Mick e gli altri (2001), Sweet Sixteen (2002), Un bacio appassionato (2004), Il vento che accarezza l’erba (2006), In questo mondo libero (2007), Il mio amico Eric (2009), L’altra verità (2010), La parte degli angeli (2012), Jimmy’s Hall – Una storia di amore e libertà (2014), Io Daniel Blake (2016).

Francesco Giuliano


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Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).