A volte vorrei essere GIANO, mitica figura che volgeva lo sguardo al passato ed al futuro.
Ma sarebbe interessante che io potessi farlo scevro da preconcetti ed ideologie stantie.
Pur troppo sono un essere umano, e per quanto io possa essere o meglio tenti di essere obiettivo a volte, ma solamente a volte le mie analisi potrebbero essere errate, cercherò per quanto possibile sempre e comunque di argomentarle.
Non accetto, non ho mai accettato e non accetterò mai derive di stampo politico istituzionale.
Dalla fine degli anni ’60, inizi anni ’70 si è assistito ad una deriva di politica economica che ha poi portato alla situazione attuale.
Oggi leggo ed ascolto accuse indirizzate in maniera più o meno velata e a volte non velata nei confronti di personaggi politici.
Leggo di accordi che poco hanno di natura economica e molto di natura politica.
Mentre ogni occasione ed avvenimento è un ottimo palcoscenico per esprimere, giustamente, le proprie opinioni.
Ma a volte tutto ciò non basta.
Le opinioni vanno argomentate, altrimenti restano un mero esercizio di lingua italiana, a volte di alto profilo a volte di bassissimo profilo.
Così rivolgerò tenacemente il mio sguardo verso il futuro, nella segreta speranza di poter riconoscere figure di Statisti che possano aiutare i politici, seppur bravi, che ci accompagnano nel quotidiano.
Altrimenti dovrò continuare a rivolgere il mio sguardo verso il passato.
Lì vedo figure imponenti di Statisti:
Alcide De Gasperi. Altiero Spinelli. Jean Monnet. Robert Schuman. Joseph Bech. Konrad Adenauer. Paul-Henri Spaak. Con una idea di Stato e di Unione Politica, di elevato profilo, forse troppo elevato per essere compreso oggi.
Marco Isone.
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