Sono in totale 23 gli indagati nell’inchiesta della Procura di Vibo Valentia che mira a far luce sul funzionamento di alcuni operatori nel settore dell’Istruzione, circuito A.F.A.M. e istituti paritari, ritenuti responsabili in concorso, a vario titolo, di associazione a delinquere, corruzione, falso in atti destinati all’autorità giudiziaria, falso in atto pubblico, abuso d’ufficio e autoriciclaggio. Gli indagati sono: Pietro Amato, 39 anni, di Locri; Incoronata Bax, 68 anni, di Vibo Valentia, medico di medicina generale e già assessore e consigliere comunale a Vibo; Domenico Califano, 39 anni, di Reggio Calabria; Maria Rita Calvosa, 59 anni, di Latina, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale della Calabria; Carmine Caratozzolo, 49 anni, di San Ferdinando (già coinvolto nell’operazione “Panta Rei” sull’Università di Messina e già assessore comunale a San Ferdinando); Giovanni Carbone, 60 anni, di Bagnara Calabra; Rosa Cilea, 50 anni, di Reggio Calabria; Patrizia Fazzari, 47 anni, nata in Germania; Vincenzo Giovinazzo, 34 anni, di Cinquefrondi; Davide Licata, 52 anni, di Stefanaconi; Dimitri Licata, 42 anni, di Stefanaconi; Jgor Vincenzo Licata, 48 anni, di Stefanaconi; Michela Licata, 22 anni, di Stefanaconi; Michele Licata, 77 anni, di Stefanaconi; Rossella Marzano, 46 anni, di Vibo Valentia; Antonio Oggiano, 81 anni, di Sassari; Christian Piscitelli, 24 anni, di Napoli; Maurizio Piscitelli, 56 anni, di Casalnuovo di Napoli (alto funzionario del Miur); Giovanni Procopio, 71 anni, di Montepaone; Carlo Pugliese, 69 anni, di Spilinga; Pasquale Sorrentino, 49 anni, di Formia; Paolo Tittozzi, 75 anni, di Roma; Domenico Carrozzo, 42 anni, di Tropea.

Gli arrestati in carcere sono: Davide Licata, Jgor Vincenzo Licata, Dimitri Licata, Carmine Caratozzolo, Maurizio Piscitelli, Michele Licata, Christian Piscitelli, Michela Licata.

Agli arresti domiciliari: Rossella Marzano e Domenico Califano. Tutti gli altri sono indagati a piede libero. L’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal gip del Tribunale di Vibo Valentia Mario Miele. Il reato di associazione a delinquere viene contestato a: Michele Licata, Davide Licata, Dimitri Licata, Jgor Licata, Michela Licata, Carmine Caratozzolo, Maurizio Piscitelli e Christian Piscitelli con il ruolo di promotori e organizzatori dell’associazione. Quindi anche a: Patrizia Fazzari, Rosa Cilea, Antonio Oggiano, Domenico Califano e Rossella Marzano con il ruolo di partecipi. Tre le associazioni nel mirino degli inquirenti fra cui l’Accademia Fidia dei Licata con sede a Stefanaconi. Alcuni degli indagati sarebbero legati anche dall’appartenenza massonica.
Nel corso dell’operazione sono state sequestrate con decreto d’urgenza 19 società, operanti nel settore dell’Istruzione, per un valore stimato in circa 7 milioni di euro. Da ricordare che nel luglio dello scorso anno erano stati arrestati Davide Licata (carcere) e la moglie Rossella Marzano (domiciliari) dopo il ritrovamento di numerose armi (otto fucili, una mitragliatrice, quattro pistole clandestine, due silenziatori e 500 munizioni) nella loro abitazione di Stefanaconi.
L’indagine, denominata “Diacono”, è stata avviata proprio a seguito del ritrovamento, il 2 luglio 2020, dell’arsenale di armi nell’abitazione di Davide Licata, contigua all’Istituto “Accademia Fidia”, gestito dalla famiglia Licata. Gli approfondimenti hanno consentito di ricostruire una rete di istituti formativi (paritari e artistici/musicali) che ha illecitamente prodotto, in cambio di denaro e/o altre utilità, titoli di studio e attestati (oltre che operato fittizie assunzioni), al fine di favorire la partecipazione dei beneficiari a pubblici concorsi per l’assunzione di personale docente e Ata (Assistente Tecnico Amministrativo). Tali illecite condotte sono state agevolate e rese possibili grazie alla corruzione di un alto funzionario del Miur – Maurizio Piscitelli – il quale è incaricato, fra l’altro, delle attività ispettive e di controllo degli istituti privati accreditati al Miur. Lo sforzo investigativo ha consentito di fare luce anche su un ulteriore episodio di corruttela, finalizzato a conseguire l’attribuzione di un importante incarico istituzionale nell’ambito del Ministero dell’Istruzione, a beneficio della dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale della Calabria, Maria Rita Calvosa.

(Fonte Il Vibonese.it )


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