Speranza, di che?
Anche un dio resta distratto, a volte, quando uno specchio trafitto, non rispecchia più un’anima in eclissi di innocenza. Poesie vuote di versi, operai senza sudore, giovani odiosi ed imbrigliati da perduti sogni.
Lì ove la quiete diventa chiassosa, e si confida la voce del crepuscolo, nel vento il cuore ascolta il profumo del tuo essere donna ed il sorriso dei tuoi occhi.
Veri versi degni di vita. Piccolina.( anonimo).
Ho scritto queste riflessioni oggi a che la nostra ordinaria follia, lasci il posto alla “ speranza “.
Quella del fare, che abbandoni gli odi e le stagnanti ideologie.
Pur troppo leggo interviste che politici incartapecoriti rilasciano e che inneggiano al pluralismo dei partiti.
Non ne sono sufficienti due?
Il popolo, osannato da più parti in nome del quale vengono combattute le inutili battaglie dell’agone politico.
Ho detto e scritto sempre che gestire la “RES PUBLICA” non è impresa da poco, è e sarà sempre soggetta a critiche reali e/o strumentali.
Se a ciò poi si dovesse aggiungere l’italico vizio di esporre alle più atroci critiche tutto ciò che viene realizzato dall’italica mente, il gioco è fatto.
Siamo bravi? Si!
E dunque dimostriamolo. Come?
Creando lavoro per tutti: giovani e non più giovani, risorse spremute con i più svariati contratti e poi abbandonati.
Poiché il lavoro è dignità non reddito.
Abbiamo inventato le professioni più strane, prive di normativa a che realizzino reddito, non certamente dignità.( youtuber-influencer )
E’ dunque così difficile essere: UNA PERSONA PERBENE.
Che non vuol dire essere distratti, per non dire altro.
No, non credo proprio.
Quindi un auspicio a tutte e a tutti.
SPERANZA-DIGNITA’-STABILITA’.
Con la stima di sempre,
marco isone.
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